Passa ai contenuti principali

Basta poco

Basta poco per cambiare una giornata, per renderla un po' meno grigia e piovosa. Basta veramente poco.

Come quando, arrivando in ufficio con i vestiti fradici per la camminata sotto il diluvio, un mio superiore mi dice: «Ti vedo bene». E io lì, con la faccia di chi pensa di essere preso per il culo, mi lascio scappare dalle labbra un incredulo "perché".
«Boh mi sembri felice, è bello». 
Devo ammettere di non aver saputo trattenere un sorriso e sì, ho sentito una strana energia pervadermi e scaldarmi da quei sentimenti freddi che fino a pochi istanti prima mi avevano fatto credere che non avrei trovato modo di risollevarmi il morale.

O quando, qualche ora più tardi, dopo aver rischiato una multa e passato ore in sala d'attesa dal medico, durante la visita questo mi chiede: «Allora, cosa stai studiando ultimamente?»
Comincio ad illustrargli tutti gli esami che mi mancano, preparandomi alle solite battutine sui miei studi a cui ormai ho fatto l'abitudine, o a racconti su amici di amici che vivono all'estero e possono permettersi cose che io, guardando al mio futuro, non riesco neanche a vedere con il binocolo, lui invece mi fa: «Complimenti, avrai una carriera stupenda».
Io, sinceramente, non me lo aspettavo.

Commenti

Post popolari in questo blog

La signora stizzosa

Capelli bianchi, corti e un po' cotonati la signora stizzosa sulla sua poltrona se ne stava, a guardar suonare gli artisti di folklore musicisti. Di litigare pareva desiderosa, per questo sulla schiena si girava e versi rivolgeva dietro di sé ai giovani di partecipazione gioiosa, ma non per questo chiassosa. Poi da sola borbottava e le sue parole accompagnava con gesti delle mani. Non le andava bene nulla, neanche la musica apprezzava infatti se ne andò mentre la banda ancora suonava. 

Voleteve bene sempre

In cerca di ristoro dopo una lunga camminata, la cara Krig ed io approfittammo di una comoda panchina ombreggiata, all'uscita della chiesa. L'arsura e la fatica ci stavano stremando ed il posto, apparentemente tranquillo, sembrava perfetto per recuperare energie e godersi un po' di pace.  Ci eravamo appena sedute quando una curiosa vecchietta dal passo incerto cominciò ad avvicinarsi  borbottando, fino ad arrivare davanti a noi.  «Io je sparerei a quelle due», alzammo entrambe lo sguardo verso quella figura goffa e un po' ricurva pensando di aver sentito male.  «Non dico a voi due, eh» disse infatti subito dopo. Non potemmo però ignorare la preoccupazione che le sue parole avevano destato, così le chiedemmo se andasse tutto bene. Durante il breve tragitto percorso dalla signora, dalla chiesa fino a noi, avevamo pensato volesse rivendicare la sua proprietà sulla panchina ed eravamo già pronti a sollevare le nostre membra e a riprendere la ricerca di un luogo do...

L'ostello del terrore

Leggenda narra che i francesi siano piuttosto sporchi, soprattutto a Parigi e soprattutto in alberghi a poche stelle, di catene non internazionali, e negli ostelli. I luoghi comuni sono piuttosto fastidiosi, spesso limitativi e limitanti. Nessuno si priverebbe mai di una vacanza perché un popolo viene considerato sporco; da chi poi? La gioventù inoltre ti porta a fare economia, andare a risparmio per spendere tutto poi in cibo e "divertimento" (lo metto tra virgolette perché sicuramente ciò che intendo io per divertimento non è quello che si potrebbe immaginare da questa frase); tanto chi ha intenzione di passare tutta la vacanza nel posto dove devi solo dormire? E come un perfetto elemento rappresentate la categoria dei giovani amanti dei viaggi, come mio solito poi, ho deciso che l'ostello più economico e centrale di Parigi fosse un'opzione allettante e la scelta più giusta da fare. E sinceramente non mi importava neanche di dormire bene o in un posto perfettam...