Amsterdam, una città che ho desiderato tanto vedere e che meno mi a lasciato, se non la sensazione di non aver potuto godere a pieno della sua bellezza, senza però capirne il perché.
Bisogna ammettere che il tempo che ci ha accolto una volta arrivati ad Amsterdam non è stato proprio dei migliori. Una forte ventata di aria fredda e umida ci ha fatto velocemente correre alla ricerca di felpe e giacchetti che tenevamo sul fondo dei nostri zaini non credendo ci sarebbero serviti tanto presto. Il cielo grigio e pesante, un tutt'uno con l'acqua dei canali e dell'asfalto, ha avuto un forte impatto su noi che venivamo da città in cui già si sudava per il caldo; la pioggia l'avevamo dimenticata già da settimane. Solitamente però, questo tipo di clima, il cielo plumbeo e la pioggerellina leggera, è tra i miei preferiti, per questo non capisco la reazione che il mio corpo ha avuto di lì a poco. Sarà stata la stanchezza del viaggio, la fame - poiché partiti in mattinata e arrivati intorno alle due in centro città - o il fatto che non ci siamo diretti subito in ostello - pensando che cercare da mangiare intorno alla Stazione Centrale sarebbe stato più facile - ma dopo neanche un'ora dall'atterraggio già era difficile raggiungere un accordo su cosa fare o dove andare.
La priorità era il cibo? Non riuscivamo a trovare un posto che accontentasse tutti. Eravamo stanchi? Non eravamo in grado di fermarci un attimo per sederci da qualche parte.
Tensione, irrequietezza, nervosismo e stanchezza estrema dominavano i nostri sensi e qualunque cosa uscisse dalla nostra bocca. Personalmente volevo solo mangiare e dormire tutto il giorno. Alla fine forse ce l'abbiamo fatta, a mangiare sicuro - ognuno per la sua strada ovviamente - a riposare un po' meno. Sinceramente non ricordo un solo momento, di quelli passati ad Amsterdam, in cui sentissi di avere le energie necessarie per affrontare un'intera giornata. Forse solo la mattina, mentre uscivamo dall'ostello. Sensazione che spariva appena salivamo in metro e ci immettevamo nuovamente tra i fumi della città.
Ricordo di aver avuto costantemente la testa pesante, gli occhi gonfi, la stessa fiacca che sento dopo aver camminato dieci chilometri sotto al sole d'Agosto. Non c'è stato un momento in cui ho pensato di stare bene, in cui non credevo sarei stramazzat* a terra.
E se avessi realmente fumato cosa mi sarebbe successo?
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